Leggendo la molteplice letteratura proveniente da scritti, interviste, commenti tecnici e scientifici prodotti da giornalisti, esperti, commentatori o semplici lettori (in questo mese di agosto, ma non solo) che, per spirito di presenzialismo o più semplicemente per non essere da meno dei numerosi intervistati, si sono lanciati in personali interpretazioni contribuendo a generare incertezza quando non si arriva alla confusione non avendo certezza del livello di conoscenze o di “cultura professionale” dell’estensore, questo mese di agosto ci ha sicuramente insegnato che non sempre chi esprime giudizi, considerazioni o valutazione sempre lo fa ricorrendo a proprie personali certezze ma piuttosto alle sensazioni emotive che le particolari vicende del momento gli suggeriscono o lo stimolano ad esprimersi anche su aspetti fuorvianti.

Tra le molteplici cose che il nostro mondo, cioè noi, deve ancora assimilare e comprendere nella sua interezza è che la nostra conoscenza, per ampia e diffusa possa essere e coinvolga molteplici discipline, non ha ancora raggiunto livelli di onniscienza tali che la rendono totale e illimitata; faremmo bene a ricordare, con sana umiltà che tale parola è un sostantivo pertinente alla natura divina, in quanto l’assoluta perfezione esclude la possibilità di una ignoranza sia pure minima.

È con questo spirito di umiltà riflessiva che è stato spulciato ciò che è stato letto e ne scaturito la sequenza di sette punti che segue che ha la sola presunzione di aiutare il lettore a fare una disamina delle cose fatte e di quelle da fare, nella massima libertà di scelta, considerazione o cestinatura, nella consapevolezza che la Certificazione Verde è oggi un fatto acclarato.

  1. La definizione delle migliori scelte operative è sempre connessa a ciò che scaturisce dal confronto con gli altri, nella fattispecie con la gerarchia dirigenziale o il Consiglio Direttivo unitamente, laddove presenti, al RSPP, al RLS, al Medico competente e al Responsabile per la protezione dei dati per l’individuazione delle misure da adottare in relazione agli obblighi introdotti dalla normativa vigente e i provvedimenti conseguenti;
  2. L’effettuazione della scelta della persona o delle persone da incaricare per la effettuazione dei controlli e delle azioni di vigilanza, prevedendo altresì la creazione di una specifica postazione di controllo per la verifica della certificazione esibita da chi accede alla struttura;
  3. Formalizzare i controlli da effettuare implementando i concetti con le modalità primarie da osservare perchè i medesimi siano sempre confrontabili tra loro e procedere ad attribuire gli incarichi con atto formale a ciascuno dei soggetti delegati ai controlli, fornendo loro istruzioni in merito all’incarico ed assicurandosi che dispongano tutti dei medesimi strumenti di registrazione con istallato l’idoneo programma di registrazione dei dati;
  4. Qualora siano presenti aree esterne nelle quali potrebbe essere permesso l’accesso anche a persone prive di certificazione, devono essere predisposti accessi separati che impediscano l’ingresso alle aree interne della struttura se privi di Certificazione Verde;
  5. Tutti coloro che frequentano a vario titolo o per specifiche motivazioni l’impianto, devono essere portati a conoscenza delle nuove regole sancite dalla normativa, nelle forme e con le modalità ritenuti maggiormente consoni ed efficaci e informati che i verificatori, all’occorrenza, potranno chiedere che venga esibito un documento d’identità comunicando che in nessuna circostanza i dati saranno raccolti e conservati;
  6. È fatto divieto chiedere ulteriori dati eccedenti l’esibizione della Certificazione Verde e del documento d’identità e i dati non potranno essere utilizzati per altre finalità;
  7. Ai minori di anni 12 accompagnati, in quanto esentati per norma, possono accedere all’impianto mentre, la mancata esibizione della Certificazione Verde o di altro idoneo certificato consentito in esenzione, l’accesso all’impianto piscina non sarà consentito ad alcuna altra persona.