Da due annualità i titolari degli impianti piscina sono stati condizionati dalle norme sul distanziamento dei punti di ombreggio, delle attrezzature, del controllo degli accessi nonché dal frequente controllo dei parametri dell’acqua in vasca per assicurare la migliore condizione di utilizzo possibile.

Con la fine dello stato di emergenza del 31 marzo scorso la pandemia ci si augura diventerà quasi una parentesi che permetterà di tornare alle regole del 2019 per quanto riguarda almeno alcuni dei vincoli in essere come il distanziamento, ma resterà comunque importante mantenere tutte le misure per assicurare  le procedure di sanificazione compresa l’igienizzazione degli spazi e degli strumenti come ombrelloni o altri sistemi di ombreggio e i relativi arredi quali ad esempio i lettini e le sedie a sdraio.

Al riguardo è altresì auspicabile che gli organismi deputati ad emettere indicazioni puntuali, provvedano tempestivamente a dirimere gli interrogativi che ancora oggi circolano e che coinvolgono le tematiche esposte, al fine di permettere la massima diffusione univoca e tempestiva a tutti gli interessati, compresi coloro che sono nella condizione di fornire o acquisire prodotti finalizzati allo scopo, contribuendo così a fare in modo che l’imminente estate possa essere trascorsa in sicurezza e siano altresì diffuse le informazioni sulle norme comportamentali che diventeranno, di fatto, delle linee guida.

Su queste e altre tematiche di interesse collettivo si sono cimentate le Regioni che, attraverso la loro Conferenza, hanno predisposto delle linee comportamentali per le varie attività economiche e sociali, la cui versione definitiva, peraltro, non è ancora stata pubblicata; infatti, dopo l’autorizzazione a procedere ricevuta da parte del Comitato Tecnico Scientifico con uno dei suoi ultimi atti prima del termine dei propri lavori, le stesse in bozza, sono state inoltrate agli organi governativi per l’approvazione formale da parte del Ministero della Salute con propria ordinanza.

Nell’attuale stesura, rispetto all’ultima versione ufficiale datata dicembre 2021, resta in linea di massima la distanza obbligatoria di un metro, per le attività al chiuso (ad eccezione di cinema, teatri, congressi e convegni, musei) dove era già prevista, nei ristoranti al chiuso per la distanza tra i tavoli, tra i clienti nei negozi e supermercati, nelle sale gioco, piscine termali e centri benessere, corsi di formazione e discoteche (due metri in pista).

Permane la necessità dell’adeguata informazione ai frequentatori per i quali deve essere predisposta un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, comprendendo in essa l’indicazioni sulla capienza massima dei locali e comprensibile anche a utenti di altro idioma linguistico.

In sostanza “Linee Guida” maggiormente snelle che però non entrano nel merito delle specifiche misure di prevenzione per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, per le quali già vigono normative e protocolli.

Relativamente a ciò, nella versione iniziale dell’ultimo decreto anti-Covid l’utilizzo delle mascherine chirurgiche era condizionato alle situazioni in cui non si potesse mantenere la distanza di un metro nel luogo di lavoro, mentre nel testo finale, a prescindere dalla distanza, la mascherina chirurgica è obbligatoria fino al 30 aprile; resta il principio dell’obbligo di un metro di distanza al lavoro.