La Conferenza delle Regioni ha aggiornato la proposta di linee guida per la riapertura di alcune attività, comprese le piscine, in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione a suo tempo elaborati e riconsiderati, per l’attualità, dai Dipartimenti di prevenzione delle stesse Regioni.
Il documento, redatto applicando il principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, sarà sottoposta all’esame del CTS che è auspicabile si pronunci tempestivamente.
La convinzione dei Presidenti delle Regioni è che sia fondamentale l’azione delle istituzioni in stretto rapporto con i cittadini puntando al superamento graduale della fase dei divieti e iniziando le riaperture accompagnate da regole certe che evitino nuovi contagi.
Nello specifico, il rispetto delle misure proposte possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definiti a potenziale e si applicano alle piscine pubbliche e alle piscine finalizzate ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) ove sia consentito l’uso natatorio.
Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale, nonché le piscine inserite in parchi tematici o strutture ricettive, balneari o di ristorazione ove non sia consentita l’attività natatoria, per le quali, limitatamente all’indice di affollamento, sono previste specifiche indicazioni.
Sono state confermate le misure adottate per l’esercizio 2020 con particolare riguardo all’informativa preventiva e alla segnaletica, al controllo della temperatura corporea e alla pianificazione dell’attività per adeguatamente gestire i flussi degli utenti evitando aggregazioni restando vincolante il distanziamento interpersonale di 2 metri che deve altresì essere rispettato nelle aree spogliatoi e docce.
Permane l’obbligo di riporre gli indumenti e gli oggetti personali in apposite borse, anche se gli stessi vengono depositati negli armadietti di custodia, e ribadito il divieto all’utilizzo promiscuo.
È confermata la necessità di utilizzo di dispenser con prodotti igienizzanti idroalcolici posti in punti ben visibili e dislocati nelle diverse aree dell’impianto.
La presenza in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona, mentre per le altre aree deve essere assicurato un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) di 10 m2 e tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio) di almeno 1 m; relativamente alla filiera dell’acqua, in presenza di bagnanti, il limite del parametro cloro attivo libero in vasca deve essere compreso tra 1,0 – 1,5 mg/l, del cloro combinato ≤ 0,40 mg/l, mente il pH 6.5 – 7.5.
Sono stati altresì confermati i divieti e i limiti posti nel precedente esercizio circa la doccia preventiva, l’utilizzo della cuffia, …, la pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature (sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.), favorendo il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni; laddove presenti impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria.
Le attrezzature presenti devono essere disinfettate ad ogni cambio di persona o nucleo familiare e, comunque, giornalmente.
È stato altresì confermato che le piscine finalizzate a gioco acquatico devono essere convertite in vasche per la balneazione, che i genitori/accompagnatori sono tenuti a sorvegliare i bambini e che le vasche che non consentono di rispettare le indicazioni esposte devono essere interdette all’uso.
Quanto adottato dovrà essere inserito, nel documento di autocontrollo in un apposito allegato aggiuntivo dedicato al contrasto dell’infezione da SARS-CoV-2.