Cresce sempre più l’emergenza dovuta alla carenza di acqua e il Governo, recependo le istanze delle Regioni maggiormente colpite attiva le procedure di compensazione per affrontare in modo organico le problematiche che ne sono già derivate e che si stanno ulteriormente incentivando a causa della situazione climatica.
È una operazione che prevede, al momento, un percorso a tappe la prima delle quali ha sancito la dichiarazione dello stato di emergenza da mettere in relazione con le situazioni di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto (cui, via via che verranno formulate le richieste, si aggiungeranno le altre Regioni colpite dalla medesima problematica).
Le amministrazioni regionali hanno chiesto l’erogazione dei primi sostegni e ristori per gli agricoltori colpiti dai drammatici effetti conseguenti alla mancanza di piogge.
La nomina del Commissario straordinario che sarà chiamato a coordinare gli interventi strutturali previsti dal decreto, non è stata invece formalizzata, ma lo sarà nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri.
Il testo del decreto individuerebbe venti interventi prioritari da realizzare entro il 2024 per mitigare le conseguenze dei danni provocati dalla siccità e affiderebbe al Commissario una struttura composta da ci circa 30 unità, che potrà contare sullo strumento dell’ordinanza in deroga per realizzare con maggiore celerità gli interventi di ammodernamento volti alla riduzione delle perdite d’acqua; la struttura sarà altresì chiamata a verificare l’adozione da parte delle Regioni delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica, oltre a segnalare eventuali inadempienze da parte dei gestori degli impianti.