Senza incertezza può essere affermato che l’introduzione nel decreto sostegni emanato dal Governo del contributo a fondo perduto, rappresenti la misura di maggiore significatività adottata; lo evidenziano le cifre stanziate, 11,1 miliardi, e la platea dei beneficiari, circa 3 milioni di imprese, alle quali viene conferito un contributo medio una tantum di € 3.700,00=.
È una modalità di sostegno erogata con modalità differenti dalle precedenti; elimina infatti il riferimento ai codici Ateco e fissa la soglia massima di fatturato annuo di 10 milioni entro cui è necessario collocarsi per poterne beneficiare.
Il contributo è erogabile ai soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività di impresa e rientrano tra coloro i quali l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 è stato inferiore di almeno il 30% rispetto a quello dell’anno precedente, sempreché l’impresa interessata abbia acceso la partita IVA del 1° gennaio 2019.
L’ammontare del contributo è stabilito in relazione a cinque fasce messe in relazione all’ammontare del fatturato di riferimento; l’importo è pari al 60% della differenza di perdita media mensile per i fatturati compresi entro € 100.000,00=, la percentuale scende al 50% per i fatturati compresi tra gli € 100.000,00= e gli € 400.000,00=, per poi calare ulteriormente al 40% se il fatturato era compreso tra € 400.000,00= ed € 1.000.000,00=.
Per imprese con ricavi compresi tra 1 milione e 5 milioni di euro, la percentuale scende ulteriormente al 30%, mentre è del 20% per chi ha fatturato tra i 5 e i 10 milioni di euro.
L’ammontare finale dell’erogazione non potrà mai essere inferiore a € 1.000,00= per persona fisica ed € 2.000,00= per ogni altra tipologia di soggetto; comunque, in ogni caso, l’importo non potrà mai essere superiore a € 150.000,00= e sarà erogato tramite bonifico bancario sul conto corrente del beneficiario o, in alternativa a scelta di quest’ultimo, riconosciuto sottoforma di credito d’imposta.
Il provvedimento prevede altresì la possibilità dell’erogazione di prestiti alle grandi imprese in a causa dell’emergenza sanitaria, attraverso l’istituzione di un fondo di sostegno di € 200 milioni, presso il Ministero dello sviluppo economico; gli aiuti così come previsto dalle normative UE, saranno erogati sottoforma di finanziamenti da restituire entro 5 anni.
I criteri e le condizioni di accesso saranno oggetto di un decreto del MISE e del Ministero dell’Economia che verrà adottato entro il 22 aprile (30 giorni dall’entrata in vigore del DL Sostegni).
Sono stati altresì stanziati ulteriori € 600 milioni per le fatturazioni di energia elettrica delle PMI per i mesi di aprile, maggio, giugno 2021; la riduzione della spesa sostenuta per le utenze elettriche in BT, diverse dagli usi domestici, in relazione alle voci di fattura identificate come “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema”.
Relativamente ai collaboratori sportivi e alle figure assimilate, è prevista l’erogazione di una indennità conseguente all’emergenza pandemica che ha provocato la cessazione, la riduzione o la sospensione della loro attività.
Anche in questo caso gli importi che verranno erogati sono determinati sulla base dei guadagni del 2019 e saranno percentualmente proporzionali alle fasce di importo di riferimento.
Analogamente anche ai soggetti beneficiare del decreto ristori sarà corrisposta una indennità che riguarderà gli stagionali del turismo e delle terme che hanno perso il lavoro dal 1° gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del decreto e che abbiano lavorato per almeno trenta giorni nel periodo in questione.