Sempre ammesso che l’incidenza dei contagi segua l’andamento che ha caratterizzato questi ultimi due mesi, le “zone bianche” si moltiplicheranno con l’abolizione immediata dell’orario serale di rientro alle proprie abitazioni ma rispettando le restrizioni di orario e quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private.
In “zona bianca” possono riaprire da subito (salvo differente disposizione adottate dalla Regione) una serie di attività sino al momento escluse quali ad esempio le piscine termali e i parchi acquatici; l’unico settore a restare fermo per legge è quello dei locali da ballo.
Tutto ciò, è bene rammentare, non è un ritorno alle abitudini tradizionali perché rimane l’obbligo di indossare la mascherina quando possono essere incontrate altre persone, di mantenere il distanziamento interpersonale anche in automobile se si viaggia con persone non conviventi, di continuare ad utilizzare le soluzioni idroalcoliche igienizzanti, così come la necessità di misurare la temperatura all’ingresso dei locali pubblici o destinati all’utilizzo pubblico.
In “zona bianca” viene quindi meno l’obbligo dell’osservanza del calendario delle riaperture fissato a far data dal 26 aprile stabilito per l’allora “zona gialla”; possono pertanto riaprire da subito, come già accennato, le piscine anche indoor e i centri termali mantenendo però le limitazioni sull’uso delle docce: ammesse ma regolamentate in piscina, mentre negli altri impianti sportivi restano chiuse, anche in zona bianca.