In data 29 maggio il Ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che contiene e ufficializza le “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali” predisposte e approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con il vaglio del Comitato Tecnico Scientifico; ulteriore testimonianza dell’importanza del confronto, nel rispetto di ruoli e competenze, fra lo Stato e le Regioni sviluppato con un approccio fondato sulla collaborazione istituzionale.

L’attuale documento delle Regioni, sul quale c’è anche stato il consenso della Ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini ed è stato compiuto l’approfondimento del Comitato Tecnico Scientifico che ha rappresentato una significativa convergenza su tutti i contenuti, contiene il più recente contributo di proposte per i vari settori presi in considerazione e che oggi hanno ripreso o stanno per riprendere le loro attività in modo da organizzarsi per svolgere al meglio il loro compito sulla base di un pacchetto di regole di prevenzione comuni.

Da segnalare altresì che da lunedì 31 maggio inizia il progressivo transito delle Regioni in “zona bianca” identificata come a basso rischio, che permetterà di anticipare le aperture nel rispetto dei protocolli di prevenzione previsti proprio nelle linee guida della Conferenza da recepire, nelle Regioni progressivamente coinvolte, con specifiche ordinanze regionali.

Anche quest’ultima versione delle Linee Guida tiene conto delle disposizioni del decreto-legge n. 52 del 22 aprile 2021, del decreto-legge n. 65 del 18 maggio 2021 e sono state adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 16 maggio 2020.

È da notare che ancora una volta viene ripreso, non a caso, il concetto che gli indirizzi operativi contenuti nei precedenti analoghi atti la cui prima versione risale al maggio 2020 si sono dimostrati efficaci per favorire l’applicazione delle misure di prevenzione e contenimento nei diversi settori economici coinvolti, consentendo una ripresa delle attività economiche e ricreative compatibile con la tutela della salute di fruitori e lavoratori.

Le linee guida individuano i principi utili a contrastare la diffusione del contagio, quali le norme igieniche e comportamentali, l’utilizzo dei dispositivi di protezione, il distanziamento e il tracciamento dei contatti; rientra nelle prerogative dei diversi soggetti rappresentativi delle differenti categorie, redigere ulteriori protocolli attuativi di dettaglio, eventualmente anche più restrittivi, purché rispettino i principi generali condivisi, la cui attuazione deve essere garantita e assoggettata a verifiche puntuali effettuate dalle competenti autorità locali.

I settori presi in considerazione sono stati individuati in quanto costituiscono realtà nelle quali, oltre che essere state penalizzate dal meccanismo delle chiusure, il rispetto delle misure previste è più concretamente realizzabile e controllabile rispetto ai comportamenti negativi quali gli assembramenti.

In relazione all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate nelle schede tecniche comportamentali contenute nel documento delle linee guida (nello specifico piscine termali e centri benessere), potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo.

Sono fatte salve, inoltre, disposizioni normative nazionali successive all’adozione delle presenti linee guida che intervengono a modifica degli attuali obblighi igienico-sanitari e comportamentali. Deve essere ricordato infine che, nella fase attuale della campagna vaccinale, non essendo stata ancora raggiunta una copertura adeguata della popolazione, non può scientificamente essere esclusa la possibilità che anche chi è vaccinato, pur senza sviluppare la malattia,  possa contagiarsi, il possesso e la produzione di certificazioni vaccinali non evita il rispetto delle misure di distanziamento interpersonale, utilizzo della mascherina, igienizzazione di mani e superfici.