Assopiscine è una realtà associativa che opera sul territorio nazionale dal 1993 a favore di aziende e operatori professionali attivi nel campo della progettazione, costruzione, installazione, commercio, produzione, distribuzione, manutenzione, gestione e assistenza tecnica di piscine e relativi accessori.

Possiede una struttura organizzativa che viene gestita su mandato assembleare, confermato o avvicendato ogni biennio; l’organismo che presiede alla gestione dell’attività associativa è il Consiglio Direttivo eletto democraticamente dagli aderenti, che a sua volta è coordinato da un Presidente, anch’egli eletto nel rispetto delle procedure fissate assemblearmente, che deve rispondere del suo operato ai Revisori e ai Probiviri, anch’essi eletti dall’assemblea plenaria, in relazioni ai temi e alle singole problematiche che possono venirsi a determinare o che emergono in relazione a specifiche problematiche che insorgono e che si possono riverberare sugli associati.

Risulta evidente che l’identità che connota l’associazione non è autoreferenziale (tipologia di gestione che viene peraltro statutariamente rifiutata) bensì rappresentativa, con potere sovrano all’Assemblea dei Soci che annualmente si esprime sugli aspetti programmatori, economici, gestionali e formula proposte che, quando approvate, vengono operativamente attuate dal Consiglio.

Il rifiuto della conduzione egemone che lo Statuto di Assopiscine afferma e assicura nel tempo, è sempre stato un inalienabile principio che ha caratterizzato questa realtà e che ha fatto progressivamente acquisire alla medesima l’autorevolezza di cui anche oggi riceve conferme.

COVID-19, ASSOPISCINE E ISS

I più recenti Organi Staturari, eletti nel febbraio 2020, hanno presentato ed avviato un programma di crescita e sviluppo dell’associazione di breve e medio periodo oltre ad aver messo in atto una intensa e costante informazione rivolta ad associati e non rispetto all’evento Pandemico denominato COVID-19. In questo primo semestre del 2020, anche per la pandemia che ha travolto il mondo economico e produttivo, è stato possibile apprezzare la vicinanza, a volte per mero atto informativo, più frequentemente per la credibilità offerta, di aziende e persone che a titolo individuale o per diretto coinvolgimento dovuto all’attività svolta, si sono rivolte all’Associazione riconoscendogli correttezza comportamentale e coerenza informativa.

A questo proposito merita una riflessione l’invito e la conseguente partecipazione di Assopiscine al lavoro preparatorio del Rapporto ISS numero 37-2020 riguardante “Indicazioni per l’apertura delle piscine, di cui all’Accordo 16 Gennaio 2003 tra il Ministro della Salute, le Regioni e le PP. AA. di Trento e Bolzano, in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2” che costituisce oggi il documento di maggiore incidenza tra gli atti emanati in materia. 

Rapporto ISS 37-2020 e la figura dell’assistente bagnanti

Una delle tematiche maggiormente dibattute è stata quella relativa alla figura dell’Assistente bagnanti che, specialmente per gli impianti destinati esclusivamente agli abitanti di condomini, la cui natura giuridica è definita dagli articolo 1117 e seguenti art. del Codice Civile, era stata tendenzialmente omessa negli atti amministrativi emessi in precedenza dalle autorità regionali.

Il Rapporto 37-2020 dell’ISS, colma questa lacuna e chiarisce definitivamente l’applicabilità delle linee di indirizzo anche per le piscine condominiali, specificando la necessità dell’Assistente bagnanti ed il ruolo dell’amministratore condominiale.

Si evidenzia che Il rapporto 37-2020 è stato definito applicando il principio di massima cautela sanitaria, al fine di:

  1. mitigare il rischio CoViD-19 contenendo le occasioni di aggregazione delle persone sia in contesti chiusi che aperti introducendo alcune modifiche organizzative a carico di ambienti, processi, procedure e attività;
  2. prevenire i rischi (quelli tradizionalmente considerati e facenti parte dell’attività in condizioni ordinarie ai quali si è aggiunto quello CoViD- 19) correlandoli ai benefici derivanti alla salute delle persone conseguente all’attività di balneazione o più in generale di godimento del contesto complessivo
  3. individuare i protocolli o linee comportamentali idonei a prevenire o ridurre il potenziale rischio di contagio in coerenza con le disposizioni normative in essere e con i criteri della Conferenza dei Presidenti del 16 maggio relativamente all’attività connessa alla balneazione in impianti natatori.

Gli elementi sopra richiamati introducono alcune attenzioni che rappresentano punti fermi del percorso di sicurezza: il distanziamento interpersonalel’igiene della persona, l’utilizzo della mascherina di protezione; ad esse sono da aggiungere:

  • l’utilizzo della cuffia
  • la presenza dell’assistente bagnanti

É doveroso sottolineare che la figura dell’Assistente bagnanti è prevista normativamente per tutte le tipologie di piscina dall’Accordo Stato-Regioni del 2003 e che laddove questa figura, per il passato, è stata resa non obbligatoria, tale lo è stata per effetto di decisioni locali che hanno derogato introducendo con atto formale, modalità o condizioni di vigilanza alternative o mitigatrici comunque obbligatorie che peraltro non hanno mai inciso sulle responsabilità penali di coloro che hanno assunto le decisioni.

Il Rapporto ISS 37-2020 si caratterizza anche per la presenza al suo interno di tutte le tipologie di piscina individuate dall’Accordo Stato/Regioni del 2003 sia per la fascia delle piscine pubbliche, o private ad utilizzo collettivoche per quella delle piscine di tipo privato condominiale, altrimenti non contemplate in alcun atto né giuridico né amministrativo.

CONSIDERAZIONI FINALI

La nostra Associazione così come ogni realtà aggregativa si pone l’obiettivo primario di tutelare proteggere i propri operatori attraverso un programma istituzionale di sviluppo condiviso basato su azioni e attività concrete.

Il confronto con le Istituzioni e tutti i portatori di interesse è il passaggio essenziale per la definizione degli obiettivi comuni, laddove il risultato è un documento finale comprensivo dei singoli contributi e frutto di confronto ed articolate e complesse analisi interne ed esterne .

In questo caso il confronto con le Istituzioni, che ha coinvolto numerosi soggetti (Ministero della Salute, ISS, F.I.N.,Coordinamento Interregionale della Prevenzione, Commissione Salute, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome , Regione Veneto, Regione Toscana ,Regione Liguria, Regione Friuli-Venezia Giulia , Regione Puglia, Università degli studi di Roma del Foro Italico e Università La Sapienza di Roma) ha consentito di raggiungere risultati possibili solo in un quadro complessivo di coerenza motivato e giustificato, in cui l’obiettivo ultimo ha posto in primo piano la tutela e la salvaguardia dell’utente finale.